Altra "riabilitazione" dopo quella delle noci: dentroal guscio sono nascosti anche molti grassi buoni
MILANO - La frutta secca oleosa, da "minaccia" per la linea, in questi anni è diventata un prezioso alleato della nostra salute, perché in diverse ricerche si è visto che protegge il cuore. Non tutta la frutta secca, però, è stata ugualmente studiata e le nocciole hanno ricevuto poca attenzione. A rimediare a questa carenza, arriva uno studio pubblicato dall’European Journal of Clinical Nutrition, condotto in Nuova Zelanda. In questa ricerca, a 50 adulti, con livelli di colesterolo moderatamente elevati, è stato chiesto di consumare, al posto di altri snack, per periodi di 4 settimane, intervallate da 2 di sospensione, 30 grammi di nocciole (circa 15-20) al giorno, in tre forme diverse (intere, a scagliette o tritate). Indipendentemente dalla forma di assunzione, le nocciole hanno ridotto il colesterolo LDL ("cattivo") in media del 5%, aumentato il colesterolo HDL ("buono") e anche i livelli di vitamina E (quasi del 5%), migliorando il profilo del rischio cardiovascolare. GUARDA - Frutta secca a confronto La ricetta della salute TANTE CALORIE - «Questo studio ci dice che, nonostante i vari tipi di frutta secca possano differenziarsi nella composizione - commenta Adriana Branchi, responsabile del Centro per lo studio e la prevenzione dell’aterosclerosi al Policlinico di Milano - tutti possono avere un ruolo positivo per la salute di cuore e arterie. Questo si deve alla particolare composizione in grassi della frutta secca che ha effetti positivi sull’equilibrio del colesterolo "buono" e "cattivo", sul quale agisce favorevolmente anche il contenuto in fibre. Quello in vitamine antiossidanti, in particolare la E, invece, protegge dalla ossidazione le LDL che circolano nel sangue (colesterolo cattivo), ossidazione che costituisce un fattore importante nello sviluppo dell’aterosclerosi, perché facilita la deposizione di colesterolo sulla parete delle arterie». «Nella frutta secca - prosegue Branchi - ci sono anche altre due sostanze interessanti. Una è l’arginina, precursore dell’ossido nitrico, potente regolatore della funzione dei vasi sanguigni; l’altra è l’acido alfa linolenico, presente soprattutto nelle noci, e precursore degli omega-3 a lunga catena, che hanno un’azione favorevole sulla coagulazione del sangue e sullo stato delle arterie». La frutta secca ha però un difetto: l’alto contenuto calorico. Va perciò utilizzata al posto di altri alimenti, in particolare di quelli ricchi di grassi meno salutari. Cercando anche di variare perché, per esempio, i pistacchi sono ricchi di potassio e di ferro, le mandorle e le nocciole di vitamina E.
C.F. [Fonte: CorrieredellaSera.it - Salute/Nutrizione - 9 marzo 2011]
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