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Una dieta povera di carne e pesce indebolisce i muscoli degli anziani
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I quantitativi di proteine finora suggeriti per la terza età sono insufficienti

MILANO - Se è vero che la nostra alimentazione è spesso troppo ricca di proteine, è però anche vero che bisogna evitare l’eccesso opposto. Un rischio che corrono soprattutto gli anziani, per i quali - a causa di scarso appetito, di problemi di masticazione (e magari economici) - minestrine, pasta e purea prendono troppo spesso il posto di carne e pesce. Un adeguato apporto di proteine è invece importante anche per il mantenimento della massa muscolare magra (e quindi della forza), che va incontro a una fisiologica riduzione con l’età, aumentando il rischio di cadute, fratture e disabilità. Di questo argomento si è occupata una revisione di studi, pubblicata da Clinical Interventions in Aging, in cui si suggerisce che il quantitativo giornaliero di proteine, di origine sia animale sia vegetale, raccomandato agli anziani (in Italia 0,95 g per kg di peso, di cui almeno il 30% di elevata qualità, come quelle di carne, pesce, uova, latte e derivati) possa non essere sufficiente per favorire la sintesi proteica muscolare.

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SQUILIBRI - Nel muscolo giovane e sano, infatti, questa sintesi è in equilibrio con i processi di degradazione, ma negli anziani l’equilibrio si "squilibra" e la massa muscolare tende a ridursi. Per contrastare questa perdita, si è suggerito di introdurre, ad ogni pasto, 25-30 grammi di proteine di elevata qualità un quantitativo pari o addirittura superiore a quello previsto finora nell’intera giornata, per una persona di 60- 70kg. Le proteine di elevata qualità sono in grado di fornire adeguate quantità di tutti gli aminoacidi "essenziali", quelli che devono essere introdotti con la dieta perché l’organismo non è in grado di sintetizzarli, ma di cui l’organismo ha bisogno per "costruire" le sue proteine. E proprio gli aminoacidi essenziali sembrano rappresentare il primo stimolo della sintesi proteica muscolare. «È chiaro — commenta Lorenzo Maria Donini, professore di Scienza dell'alimentazione all’Università la Sapienza di Roma — che queste considerazioni si riferiscono a persone sane, dal momento che prima di aumentare gli apporti di proteine è importante assicurarsi che fegato e reni svolgano bene il loro lavoro. Spetta ad essi, infatti, il compito di eliminare le scorie azotate che residuano quando si esagera con le proteine. E accanto a un adeguato apporto di proteine è importante che la dieta fornisca sufficienti quantità di grassi e zuccheri, altrimenti le proteine vengono usate a scopi energetici e non vanno ad alimentare la sintesi proteica. Prima ancora, va però sottolineato l’importante ruolo dell’attività fisica, nel contrastare la perdita di massa magra e quindi nel mantenere, o recuperare, un buon livello di autonomia».

Carla Favaro

[Fonte: CorrieredellaSera.it - Salute/Nutrizione - 22 marzo 2011]





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