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Quante calorie servono? Lo sa solo una persona su quattro
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Convinti di mangiare in modo equilibrato, anche se poco informati. Ci salva il pranzo a casa: il 69%


MILANO - Ci sono i "salutisti attenti" (pari al 18% degli italiani) che vizi e stravizi (alimentari) non sanno nemmeno che cosa siano, i "compensatori": la maggioranza (47%) che alternano una corretta alimentazione a piccoli sfizi, e i "gaudenti frettolosi" (35%) che si concedono molti peccati, spesso mangiano fuori casa, ma che talvolta saltano anche il pasto. È il ritratto degli italiani a tavola che esce dall’indagine condotta dall’Istituto per gli studi sulla pubblica opinione, guidato da Renato Mannheimer.

CALORIE, MA QUANTE? - Lo studio da una parte ha preso in considerazione quello che gli italiani pensano di se stessi come consumatori e, dall’altra, quello che sanno sulla nutrizione e le loro fonti di informazione. La ricerca, realizzata su un campione di 801 persone, ha disegnato un'Italia di persone convinte di mangiare in maniera equilibrata e varia, di saper limitare grassi e così via. Anche se poi le conoscenze reali sono piuttosto carenti. Solo un italiano su quattro sa quante calorie si dovrebbero ingerire in media in un giorno (sulla duemila, ma anche di meno se si fa poco o niente moto) e come ripartirle tra grassi (30% del fabbisogno giornaliero), amidi e zuccheri (fino al 60%, di cui tre quarti forniti dagli amidi e solo il restante quarto dagli zuccheri) e proteine (10-15%).

IL PRANZO A CASA - Alta e significativa la percentuale di italiani che mangiano in casa almeno una volta al giorno: 69%. «Ed è proprio questo a salvarci - commenta Mannheimer - insieme a una naturale propensione per un dieta varia e alla giusta convinzione che il modo migliore per nutrirsi sia non rinunciare a nulla e, nello stesso tempo, non esagerare con alcuni cibi. Solo il 18% dei connazionali dichiara infatti di aver eliminato completamente alcuni cibi, o bevande, dalla propria alimentazione». Buone notizie anche sul fronte dell’idratazione: la maggioranza degli intervistati fa attenzione a quanto beve e la percentuale di consumatori bibite gassate e, o zuccherate è più bassa di quanto si potrebbe credere: ne fa uso una o più volte al giorno il 10% della popolazione e, al polo opposto, «mai o quasi mai», il 42%.

PRANZO SALTATO - Preoccupante, invece, la percentuale relativa a chi ha la cattiva abitudine di saltare un pasto una volta al giorno, pari al 4% degli italiani, cui si aggiunge un 16% che si comporta così da una quattro volte la settimana. Altra nota dolente: l’attività fisica, la pratica una volta al giorno solo il 9% della popolazione, il 29% da una a quattro volte a settimana, il 22% da due o tre volte al mese, e ben il 40% mai o quasi mai. Alla diffusa ignoranza sul numero corretto di calorie da introdurre ogni giorno corrisponde poi, come era prevedibile, una scarsa attenzione al calcolo calorico di quello che si mangia: non ci bada proprio il 54% delle persone, il 28 % ogni tanto, con regolarità il 28%.

INFORMAZIONE - Se si passa al secondo capitolo della ricerca, relativo alle fonti di informazione sull’alimentazione, quello che emerge è una notevole confusione. Le fonti di informazioni sono molte, ma il 62% degli intervistati le percepisce come contraddittorie e il 63 % dichiara che ogni giorno sente qualcosa di diverso cui cibi che fanno bene o male. Ma qual è la fonte di notizie ritenuta più autorevole? Secondo il 48% del campione i medici specialisti e i dietologi. Seguono, con il 18%, i medici di base. «Anche se - nota Mannheimer - resta il dubbio che il dato sia inficiato dalla voglia di far bela figura e sia più un "dover essere" che un "essere"». Al terzo posto con un 10% di consensi arrivano la tv e la radio e con un 7% i quotidiani e le riviste.

Daniela Natali

[Fonte: Corrieredella Sera.it - Salute/Nutrizione - 28 gennaio 2011]





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