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Flavonoidi per aumentare i livelli di omega-3
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Una dieta ricca di antiossidanti favorisce l’innalzamento dei livelli di omega-3 nel sangue. Lo studio

Gli omea-3, quei grassi “buoni” che tutti ormai conosciamo per la loro capacità di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, sembra siano accessibili anche in altri modi: per esempio per mezzo di una dieta ricca di flavonoidi.

Generalmente gli omega-3 si trovano sia in certi tipi di alimenti animali, come il pesce azzurro che da tempo ormai si è conquistato fama di alimento salutare per eccellenza; ma li troviamo anche in molti oli vegetali. La sua integrazione e il loro assorbimento, quindi era abbastanza limitato.
Tuttavia, già tempo fa uno studio condotto dall’Università Cattolica di Campobasso dimostrava che i polifenoli del vino rosso aumentano la concentrazione di omega-3 nel sangue.

Ecco che oggi, a confermare la teoria che gli antiossidanti interagiscono in maniera benefica con gli omega-3, è il team dell’Università di Grenoble. Lo studio, guidato da Michel de Lorgeril già famoso per la teoria del “paradosso francese” ha voluto dimostrare che anche gli antiossidanti contenuti in frutta e verdura hanno la stessa funzione.

La sperimentazione è stata condotta su topi da laboratorio cui è stato fatto assumere il mais blu che contiene buone quantità di antocianine, dei composti antiossidanti. Al gruppo di controllo, invece, è stata fatta seguire una dieta normale.
Dai risultati è emerso che la quantità di acidi grassi omega-3 nel sangue, erano di gran lunga superiori nei ratti che assumevano le antocianine attraverso il mais.

Questo tipo di mais, sviluppato dal progetto Flora, era già stato precedentemente sottoposto a ricerche che evidenziavano la sua efficacia nella riduzione del rischio di infarto.
«Abbiamo confrontato l’effetto della dieta arricchita con il nostro mais blu, ricco di antocianine, con quella a base di mais giallo. Questo studio dimostra per la prima volta che il consumo giornaliero di antocianine nella dieta induce un aumento dei livelli di omega-3 nel sangue che pensiamo possa essere spiegato attraverso la stimolazione endogena di questi acidi grassi. Frutta e verdura ricche di antocianine potrebbero quindi rappresentare un’ottima alternativa al pesce come fonte di omega 3, anche dal punto di vista economico», spiega Chiara Tonelli dell’Università di Milano che ha curato il progetto Flora.

«Cambiamenti simili, o persino di minore entità, nella quantità di omega-3 sono stati associati a una riduzione significativa del rischio di malattie cardiovascolari e delle relative complicanze anche nell’uomo. Identificare solide associazioni tra flavonoidi presenti nella dieta e aumento dei livelli degli omega-3 di origine ittica è di certo uno strumento in più per aumentare la presenza nel nostro organismo di questi grassi salutari», conclude Maria Benedetta Donati, coordinatore scientifico dei Laboratori di ricerca della Cattolica di Campobasso e responsabile degli studi umani effettuati nell’ambito del progetto Flora.

Quando si tratta di antiossidanti, di frutta e verdura, difficilmente si sbaglia. Sono alimenti e nutrienti importantissimi per la nostra salute che non dovrebbero mai mancare sulla nostra tavola. Per chi non può consumare grandi quantità di pesce, quindi, l’alternativa esiste e sembra essere anche molto valida.

Cos’è il progetto FLORA
Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del VI Programma Quadro, il progetto FLORA nasce con l’obiettivo di approfondire le dinamiche attivate dagli antiossidanti, con lo scopo di istituire in Europa un gruppo all’avanguardia per lo studio delle correlazioni tra questi preziosi elementi e malattie cardiovascolari, infarto e  tumori. Promuovere la salute attraverso un’alimentazione corretta ed equilibrata, nel rispetto delle tradizioni alimentari dei diversi Paesi europei, rappresenta la missione di Flora. Al Progetto partecipano Centri di ricerca italiani e di altri Paesi Europei.

lm&sdp

[Fonte: LaStampa.it|Benessere - 10/02/2010]





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