Non basta però ridurre il sale: sì a frutta e verdura, no ai grassi MILANO - Con la dieta si può tenere sotto controllo la pressione. E soprattutto ridurre il rischio cardiovascolare, primo fra tutti quello di insufficienza cardiaca. Ma non basta stare attenti al sale: occorre mettere in tavola frutta e verdura, proteine in quantità moderata, pochi grassi.
DONNE – Lo rivela una ricerca, pubblicata di recente sugli Archives of Internal Medicine, per la quale un gruppo di ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston hanno analizzato i dati di oltre 36 mila donne fra 48 e 83 anni. Le partecipanti, che non avevano problemi di cuore al momento dell'ingresso nello studio, hanno risposto a un questionario sulla composizione della loro dieta fra il 1997 e il 1998 e sono state poi seguite negli anni fino al 2004, per registrare eventi cardiovascolari, decessi e malattie di ogni tipo. Alla fine si è scoperto che le donne con un'alimentazione il più possibile simile alla dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension, avevano quasi il 40 per cento di rischio in meno di andare incontro a scompenso cardiaco rispetto a quelle che più si discostavano da questo tipo di alimentazione, ideata per essere un regime «abbassa-pressione». «La dieta DASH riduce la pressione in media di 5 mmHg, e tanto basta per diminuire del 12 per cento il rischio di insufficienza cardiaca – dice la responsabile dello studio, Emily Levitan –. Inoltre, questo regime alimentare abbassa il colesterolo ed è ricco di antiossidanti: due elementi che possono spiegare il risultato ancora migliore verificato in questo ampio gruppo di donne di mezza età». DIETA – Ma che cosa bisogna mangiare per aderire ai principi della dieta DASH? Molta frutta e verdura, latticini magri, cereali, proteine in quantità moderata e pochi, pochissimi grassi, soprattutto saturi. «Insomma, un'alimentazione che ricorda da vicino quella mediterranea – sintetizza Bruno Trimarco, presidente della Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa (SII ) –. Stare attenti a che cosa mangiamo è fondamentale per tenere bassa la pressione e serve a mantenere sano il cuore, questo studio ne è l'ennesima conferma. Esiste infatti una correlazione stretta fra la pressione alta e l'insufficienza cardiaca, sia perché l'ipertensione facilita gli infarti e questi portano poi a scompenso, sia perché la pressione alta stessa fa aumentare il volume del cuore portando all'insufficienza cardiaca». Però non basta togliere il sale: «La riduzione del sale nella dieta serve più che altro a scongiurare la comparsa di ipertensione negli anziani: un tempo credevamo che con l'andare degli anni la pressione salisse inesorabile, in realtà poi si è visto che nelle popolazioni che non utilizzano sale aggiunto nella dieta questo non succede – spiega Trimarco –. Perciò sicuramente ridurre l'apporto di sale serve, ma non basta: è la dieta nel suo complesso che deve essere sana ed equilibrata. Prima di tutto, deve introdurre tante calorie quante se ne consumano con le attività giornaliere; poi, deve prevedere tanta frutta e verdura e cibi di qualità, a basso contenuto di grassi animali. Purtroppo c'è chi crede alla scorciatoia degli integratori di antiossidanti e preferisce la pillola a frutta e verdura: ma gli effetti degli integratori non sono dimostrati, quelli dei vegetali sì». Mangiar sano a tutto tondo, ma senza rinunciare a nulla: «La SIAA ha in corso un accordo scientifico con la Società Italiana di Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) e con la Federazione Italiana Cuochi: vogliamo infatti collaborare per aiutare gli italiani nella scelta di cibi che siano buoni e gustosi, ma che non mettano a rischio il cuore», conclude l'esperto. Elena Meli [Fonte: IlCorriere della Sera. it - Salute/Nutrizione - 29 maggio 2009]
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