Le cellule cerebrali si giovano dell’assunzione di sostanze contenute nei frutti di bosco per mantenersi in forma e prevenire le patologie legate all’avanzare dell’età

Ci sono tutti: bacche, more, mirtilli, lamponi, fragole, noci… e tutti contribuiscono a rendere più dolce la vita e farci stare bene anche negli anni a venire proteggendoci dall’infiammazione e i danni da ossidazione.

Il lieto annuncio lo ha dato il dottor Shibu Poulose, medico nutrizionista, direttamente dal palco del 240mo National Meeting of the American Chemical Society (ACS) in corso a Boston questa settimana.
 Se da un lato siamo tutti esposti ai danni ossidativi e ai problemi legati all’età, «la buona notizia è che i composti naturali chiamati polifenoli si trovano in frutta, verdura e noci sono un antiossidante a effetto anti-infiammatorio che può proteggere contro il declino associato all’età», spiega Poulose.

Nel cervello esistono delle cellule chiamate microglia che fanno da governanti, e che sono preposte a rimuovere e riciclare i residui biochimici che altrimenti potrebbero interferire con le funzioni cerebrali. Con l’invecchiamento tuttavia queste cellule non riescono più a fare il loro lavoro correttamente o del tutto lavorando senza un criterio.
«Inoltre, le microglia diventano più attive e possono realmente iniziare a danneggiare le cellule sane del cervello. La nostra ricerca suggerisce che i polifenoli nelle bacche hanno un effetto di salvataggio. Sembrano ripristinare la normale funzione di pulizia. Questi risultati sono i primi a dimostrare questi effetti dei frutti di bosco», aggiunge il dottor Poulose.

Allora, via libera ai frutti di bosco che possono fare la differenza non solo alla fine di un buon pranzo, ma anche per mettere al sicuro il nostro cervello dalle ingiurie del tempo.

(lm&sdp)

[Fonte: LaStampa.it|Benessere - 25 agosto 2010]